martedì 5 aprile 2011

Il latino, lingua morta?

La lingua italiana è ancora oggi ricca di espressioni  e parole latine usate quotidianamente da tutti, persone più o meno istruite. Ecco  dunque un brevissimo "vademècum"degli elementi ereditati dal latino.
Parole latine:
1.Lo spettacolo era  esilarante, per questo si è chiesto un BIS.
2.Il dirigente era in riunione e perciò   ho lasciato i documenti al suo FACTOTUM.
3.Oltre alla camera ed alla colazione ci sono da pagare gli EXTRA.
4.Il mio incarico non è impegnativo; anzi è una SINECURA.
5.Non è possibile iniziare i lavoro se il Comune non dà il suo PLACET.
6.Non ho mai conosciuto una persona così enigmatica: è davvero un REBUS!
7.Non volevo dire questo; è stato un LAPSUS.
8. Se non c'è nulla da fare, allora AMEN.
9. Ho dei biglietti omaggio per lo spettacolo al teatro"Sistina". Non dobbiamo pagare niente, lo spettacolo è GRATIS!
10. Prima di rispondere, preferisco consultare il mio VADEMECUM.
Espressioni latine:
1. Il dottor Bianchi è stato nominato consigliere d'amministrazione PRO TEMPORE (a tempo determinato).
2.La fecondazione IN VITRO (in provetta)  pone molti problemi morali.
3.Elsa e Ida hanno vinto il primo premio EX AEQUO (a pari merito).
4. In quel centro commerciale si vende il NON PLUS ULTRA (meglio ) del made in Italy.
5. I miei nonni ricordano sempre gli avvenimenti famigliari accaduti IN ILLO TEMPORE (nel passato)
6.Non ho alcun stima professionale per il nuovo direttore dell'aera commerciale: credo sia  davvero un MINUS HABENS (incapace).
7.L'attuale  presidente del consiglio prova a far passare delle leggi PRO DOMO SUA (a suo vantaggio).
8.La questione si è risolta IN EXTREMIS (all'ultimo momento ) grazie all'intervento del magistrato.
9. Non capisco perchè lei se l'è presa così tanto: ci deve essere stato un QUI PRO QUO (malinteso).
10. Ho passato un momento molto doloroso e delicato: una vera VIA CRUCIS (un vero calvario).
11. Lui  mi ha chiesto di scegliere  entro la fine dell'anno tra il matrimonio e la professione . Non mi piacciono gli OUT OUT/ULTIMATUM (richiesta perentoria).
12.Nella vita ci si può aspettare del bene solo se lo si fa agli altri : è come un DO UT DES (scambio).
13. Non si sa ancora quando sarà approvato il progetto: la data è stata rimandata SINE DIE (a tempo indeterminato).
14.Prima di sposarti devi  laurearti e trovare un lavoro. E' una CONDITIO SIN QUA NON (è una condizione necessaria).In tempi di crisi economica è necessario portare a casa due stipendi!
15.Mi dispace che di quella questione tu ne abbia fatto UN CASUS BELLI (un dramma).
16.La vita è breve, meglio godere di ogni attimo, CARPE DIEM(vivi l'attimo), dunque.

Beh, ora potrete fare sfoggio (vantarvi) della vostra conoscenza delle espressioni e parole latine!

Liberamente tratto da "Residui e Prestiti", nel testo "Parole",  di Serena Ambroso e Giovanna Stefancich, Bonacci editore srl.



domenica 6 febbraio 2011

Il galateo italiano......




 "E’ utile sapere qualcosa dei costumi dei diversi popoli per giudicare i nostri in maniera più sana, e non pensare che tutto quanto vada contro le nostre abitudini sia ridicolo e contro ragione, come fanno di solito coloro che non hanno visto nulla" (Cartesio).
Per evitare fraintendimenti o situazioni imbarazzanti, vi presentiamo alcuni esempi di codici di comportamento e di comunicazione che vi saranno utili durante il vostro soggiorno in Italia.
Cosa si fa o non si fa…….
Mance: La mancia non è un obbligo, è un di più, una possibilità offerta al cliente di premiare immediatamente chi lo ha servito con particolare solerzia e gentilezza. 
Al telefono: Non si telefona a casa di altri prima delle 9,00 e dopo le 21,00. Non si cerca a casa una persona per motivi di lavoro, né in ufficio per chiacchierare del più e del meno.
Chi chiama: dice sempre il proprio nome e poi con chi desidera parlare (“Pronto sono Claudia Rossi, c’è il Signor De Luca?”); si accerta che l’interlocutore possa parlare liberamente e non  sia occupato.
Chi risponde: Non si dilunga eccessivamente e interrompe la conversazione –se supera i limiti della discrezione e della pazienza- in modo cortese. Limitare l’uso del cellulare nei luoghi pubblici (ristorante, bar, treno, autobus eccetera) è auspicabile.
Essere ospiti: L’invitato prima di accettare l’invito non chiede chi siano gli altri ospiti. Non estende l’invito ad altri senza chiedere il permesso di farlo. Non conduce con sé bambini o animali domestici salvo che l’invito non li comprenda. Non si presenta a mani vuote. Compra dei fiori o dei dolci o una bottiglia di vino da regalare ai padroni di casa. Partecipa alla conversazione generale senza monopolizzarla. Beve e mangia quanto gli è proposto anche se non di suo gusto. Non esagera con le bevande alcoliche e con il fumo. Esprime dei commenti misurati sul cibo sull’apparecchiatura della tavola.Non inizia a mangiare prima che lo faccia la padrona di casa.Se la padrona di casa rifiuta un’offerta di aiuto, non si deve insistere o  peggio seguirla in cucina.
Fiori: Quando siamo invitati da amici e portiamo dei fiori, li consegneremo subito a chi ci apre la porta e questi si affretterà a ringraziarci e disporli in un vaso ben in vista.Scegliamo composizioni omogenee di fiori dello stesso tipo: le rose si mandano sempre in numero dispari (cinque, sette, nove….); i garofani non si regalano perché si dice che portino sfortuna; agli uomini si regalano piante al posto dei fiori.
Matrimoni: L’invitato ha l’obbligo di telefonare il prima possibile per ringraziare dell’invito e confermare la propria presenza, specificando il numero esatto dei partecipanti. Il regalo di nozze deve essere inviato a quello dei due sposi che si conosce meglio accompagnato da un biglietto d’auguri. Le invitate devono indossare un abito adatto al tono generale e all’ora del matrimonio: no ad abiti bianchi o neri, troppo scollati o corti.Gli invitati in grigio scuro o in gessato non si leveranno mai la giacca, anche se saranno un po’ accaldati.
Al ristorante: Entrando, l’uomo precede la donna.S’interrompe la conversazione tra i commensali mentre il cameriere aspetta l’ordinazione. Non si parla con il cameriere di argomenti che esulino dal servizio. Chi è solo può leggere il giornale a tavola ma solo finché è servito. Se qualcosa non va, segnaliamo il problema con calma senza alzare la voce. Non si usano gli stuzzicadenti, mai, per nessun motivo. Non si assaggia nel piatto altrui. Gli uomini non si devono togliere né la giacca né la cravatta. Al momento di alzarsi non si porta nulla via dal tavolo (né fiori, né dolci o frutti avanzati).
A tavola: Si parla solo quando la bocca è libera dal cibo. Non ci si tocca i capelli, il naso e le orecchie. Quando qualcuno ci versa da bere, limitiamoci ad un “No, grazie” per rifiutare e ad un “Sì, grazie” per accettare.Ci si pulisce sempre la bocca con il tovagliolo prima di bere. Si mastica a bocca chiusa, senza sbattere le labbra.Si porta il cibo alla bocca senza avidità, chinandola testa il minimo indispensabile. Le mani devono essere entrambe sul tavolo, quando non sono occupate con le posate, devono essere appoggiate all’altezza dei polsi. Non si sorbisce  del brodo o una zuppa emettendo dei rumori o risucchi.
In albergo:In camera: E’ necessario tenere il volume della televisione basso e calzare le pantofole.
Ci si rivolge sempre con il ”Lei” al personale dell’albergo.
Con gli altri ospiti: Scambiamo qualche parola di cortesia con i vicini di stanza o di tavola facendo ben attenzione a non esagerare. Gli italiani, infatti, possono essere poi molto invadenti!

lunedì 24 gennaio 2011

Frasi idiomatiche 1.

Credo che ognuno di voi, studioso o amante della lingua italiana, si sia  imbattuto nelle sue letture e conversazioni in frasi sconosciute, costituite da due o più parole il cui significato non è chiaro.
Ispirandomi al prezioso  testo "Italian and English Idioms" pubblicato dalla Barron's edition, ho deciso di tenere una rubrica nella quale vi svelerò i segreti di alcuni tra i modi di dire più comuni utilizzati nella lingua standard.
Per facilitare la comprensione, si indicherà la traduzione in lingua inglese.Partiamo con le espressioni idiomatiche con le parole che indicano le parti del corpo. Siete pronti?Beh, iniziamo dall'alto, allora.....
Testa= Head 
  • Avere la testa fra le nuvole:Lei è molto distratta, ha sempre la testa fra le nuvole.She is really  absent- minded, she has always got her head in the clouds.
  • Avere la testa sulle spalle:Lui è molto giovane ma ha la testa sulle spalle. He is very young but he knows what he's doing.
  • Montarsi la testa:Lei ha partecipato ad un programma televisivo e si è montata la testa. She took part in a tv programme and she got really big headed about it!
  • Fare di testa propria: Tu fai sempre di testa tua. Non hai bisogno di consigli. You're always doing things on your own way. You do not need  any advice.
  • Tagliare la testa al toro:Tagliamo la testa al toro licenziandolo. Let's settle the question once and for all dismissing him.
  • Una testa di cavolo:Sei una testa di cavolo!Non ne fai una giusta!You are a stupid!You never do anything right!
  • Costare un occhio della testa: Questa borsa è carissima, costa un'occhio della testa.This bag is really expensive, it costs a fortune!
  • Perdere la testa per qualcuno: Mio marito ha perso la testa per una collega!My husband fell in love with his colleague.
Bene, credo che per ora sia sufficiente. Leggete e memorizzate le espressioni  date e tenetevi pronti per le successive.......ci sentiamo prestissimo , anzi "in un battibaleno" (in a very short time)!!!!